Ottimo Massimo

“Per fare un tavolo ci vuole il legno 

per fare il legno ci vuole l’albero 

per fare l’albero ci vuole il seme 

per fare il seme ci vuole il frutto 

per fare il frutto ci vuole il fiore 

ci vuole il fiore, ci vuole il fiore, 

per fare tutto ci vuole un fiore…”

Non so come mai la prima volta che sono entrata da Ottimo Massimo mi è tornata in mente questa canzoncina che ha accompagnato la mia infanzia. Sarà l’albero posto al centro del locale o l’ambiente familiare creato dai colori che ravvivano l’ambiente e dai particolari lampadari; o forse sarà merito del personale sorridente e disponibile. In realtà non c’è una reale e razionale spiegazione, ma questa filastrocca è riaffiorata nella mia mente e mi ha “perseguitata” tutto il giorno! 
Ottimo Massimo è un localino che si trova all’angolo tra via Spadari e via Victor Hugo, proprio dietro al Duomo di Milano. 
Se sei un appassionato di letteratura italiana questo nome non ti suonerà nuovo… A chi apparteneva? Dai, spremi le meningi! Ottimo Massimo è il nome dato da Italo Calvino al cane nel romanzo “Il barone rampante”. Sicuramente dare il nome di un cane ad un locale che si definisce “gourmet” ci appare strano, ma credo che le cose particolari siano sempre le più interessanti! 
Non molto grande, informale, curato, tranquillo. Un posto perfetto per provare varie qualità di tè a colazione, per la pausa pranzo (con una scelta tra panini, tramezzini, insalatone e piatti caldi); ideale anche per una merenda salutare a base di frullati e centrifughe, o semplicemente per un caffè al volo prima del lavoro o di una lezione… 
Lasciati avvolgere anche tu da questa atmosfera quotidiana che ha colpito positivamente noi bubbles!


“Le cose di ogni giorno raccontano segreti a chi le sa guardare ed ascoltare.”

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